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Si rivolge a coloro che hanno a cuore l'istruzione universitaria e la ricerca.

Nella convinzione che la legge 133 e le altre iniziative del governo in merito non siano il vero problema, ma solo una risposta sbagliata ad esso gli autori di questo blog invitano tutti a riflettere e proporre iniziative concrete che possano migliorare la didattica, minimizzare gli sprechi e dare riconoscimento al merito.

Queste proposte saranno fondamentali per poter elevare studenti e docenti dall'attuale connotazione di dissenso e protesta a quella di interlocutori credibili per una migliore gestione delle università.

Come Intervenire?

Se volete aggiungere la vostra proposta semplicemente speditela tramite mail all'indirizzo nondica133@gmail.com ed essa verrà pubblicata.
Vi invitiamo a commentare liberamente le proposte pubblicate. 

sabato 1 novembre 2008

Proposte nell'Ateneo di Bologna

Estratto dal documento letto nell'assemblea d'Ateneo dell'Università di Bologna venerdì 24 ottobre.

gli studenti, i ricercatori ed i professori, in stato di agitazione permanente presso l’Università di Bologna

CHIEDONO

1) che il senato accademico, di concerto con i consigli di facoltà e i Dipartimenti, approvi e renda pubblico un documento di integrale denuncia e rifiuto del complessivo disegno di ristrutturazione delle istituzioni formative promosso dall’attuale Governo.

2) che gli organismi isituzionali della facoltà, insieme al corpo docente, ai ricercatori e agli studenti impegnati nella mobilitazione, si facciano promotori di iniziative di lotta che rendano visibile il dissenso esplicito e radicale contro l’attuale disegno di ristrutturazione dell’università proposto dal Governo, quali:

a) una giornata di blocco completo e generalizzato della didattica, eventualmente in concomitanza con altre iniziative analoghe promosse in altri atenei;

b) una giornata di sciopero del lavoro gratuito, intendendo per tale una astensione collettiva del personale non strutturato dalle attività che vengono regolarmente svolte (anche e soprattutto durante le sessioni d’esame) al di fuori di ogni previsione, contrattualizzazione e formale riconoscimento, sicché si renda visibile e manifesto chel’Università italiana, incluso l’ateneo bolognese, vive strutturalmente sotto organico, reggendosi, in ampia misura, su un lavoro sostanzialmente disconosciuto.

c) la cancellazione dell’inaugurazione dell’anno accademico e la sostituzione della cerimonia con un’iniziativa pubblica per sensibilizzare i cittadini.

d) una grande giornata di mobilitazione territoriale, il 30 ottobre, costruita dal basso, da tutti i segmenti della formazione, dalle scuole primarie all’università, lanciata con una lettera aperta alla cittadinanza.
Per finire, siamo quelli che difendono la scuola, l’università, la previdenza, la sanità pubblica. Perché il “pubblico” che abbiamo in mente non è quello di questa università in crisi, dei tornelli all’entrata e dei ricatti, dei fannulloni e della caccia ai fannulloni.
Il pubblico che abbiamo in mente è quello che stiamo costruendo.
Non ci interessa la crisi di QUESTA università, perché ne stiamo costruendo – vogliamo costruirne – una nuova.

fonte: MicroMega http://temi.repubblica.it/micromega-online/gli-studenti-e-i-ricercati-precari-di-bologna-vogliamo-costruire-una-nuova-universita/

Info: http://it.groups.yahoo.com/group/no133bologna/

Gaizka

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