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Si rivolge a coloro che hanno a cuore l'istruzione universitaria e la ricerca.

Nella convinzione che la legge 133 e le altre iniziative del governo in merito non siano il vero problema, ma solo una risposta sbagliata ad esso gli autori di questo blog invitano tutti a riflettere e proporre iniziative concrete che possano migliorare la didattica, minimizzare gli sprechi e dare riconoscimento al merito.

Queste proposte saranno fondamentali per poter elevare studenti e docenti dall'attuale connotazione di dissenso e protesta a quella di interlocutori credibili per una migliore gestione delle università.

Come Intervenire?

Se volete aggiungere la vostra proposta semplicemente speditela tramite mail all'indirizzo nondica133@gmail.com ed essa verrà pubblicata.
Vi invitiamo a commentare liberamente le proposte pubblicate. 

mercoledì 29 ottobre 2008

Qualità della didattica a matematica

L'università di Trento dice di essere una delle migliori per quanto riguarda la didattica e i servizi ad essa collegati.
Concordo sul fatto che le risorse siano molte: ci sono aule, biblioteche aperte anche la sera e anche la domenica, molte aule con pc: in generale lo studente mi sembra molto aiutato.
Vorrei però puntare l'attenzione su alcuni particolari che riguardano la facoltà di scienze e il corso di laurea in matematica (alcune sono critiche, non prendetele come polemica, per me sono solo esempi di cose da NON fare):
- per fare una lezione di matematica spesso c'è bisogno di lavagne grandi, mentre quelle del terzo padiglione IRST sono molto piccole.
- il miglior metodo per valutare la qualità della didattica è, secondo me, testare la preparazione degli studenti che escono dall'università. Tanti studenti di matematica hanno difficoltà a passare i concorsi di dottorato fuori da Trento perché non sono abituati a fare esercizi, quindi hanno punteggi bassi nelle prove scritte.
- perché la maggior parte degli esercitatori svole gli esercizi alla lavagna senza coinvolgere gli studenti? A Tübingen ogni settimana il docente consegna agli studenti un foglio di esercizi. La settimana dopo, nell'ora di esercitazioni, gli studenti stessi, a turno, svolgono gli esercizi alla lavagna, aiutati dall'esercitatore. Vi assicuro che si impara molto di più provando a fare (e rischiando di sbagliare) che stando seduti a copiare quello che l'esercitatore scrive alla lavagna.
- alcuni corsi della laurea triennale non mi hanno preparato abbastanza, non mi hanno dato le basi per affrontare i corsi successivi a Tübingen. Ad esempio nei due corsi di algebra (gli unici in questa materia obbligatori nella triennale) non è mai stato definito il concetto di ideale, che è fondamentale in algebra!
- com'è possibile che così tanti studenti si laureino con il voto 110 e lode? Anche prendere 24 agli esami sembra un brutto voto! C'è la tendenza a pretendere poco e dare voti alti.
- due studenti (bravi) di Tübingen venuti a Trento nell'ambito del programma doppia laurea sono tornati indietro dopo un semestre, perché i corsi tenuti qui non li soddisfacevano: erano semplici e c'era poca scelta.
- uno dei docenti permette di fare quanto segue: lo studente va da lui perché è interessato a studiare un certo argomento, che non viene trattato nei corsi a Trento (o viene trattato da altri docenti); questo docente accetta di far sostenere un esame su quell'argomento allo studente, ma poi lo registra con il nome di un corso che tiene lui e che può non avere nulla a che fare con l'argomento d'esame.

Ester

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