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Si rivolge a coloro che hanno a cuore l'istruzione universitaria e la ricerca.

Nella convinzione che la legge 133 e le altre iniziative del governo in merito non siano il vero problema, ma solo una risposta sbagliata ad esso gli autori di questo blog invitano tutti a riflettere e proporre iniziative concrete che possano migliorare la didattica, minimizzare gli sprechi e dare riconoscimento al merito.

Queste proposte saranno fondamentali per poter elevare studenti e docenti dall'attuale connotazione di dissenso e protesta a quella di interlocutori credibili per una migliore gestione delle università.

Come Intervenire?

Se volete aggiungere la vostra proposta semplicemente speditela tramite mail all'indirizzo nondica133@gmail.com ed essa verrà pubblicata.
Vi invitiamo a commentare liberamente le proposte pubblicate. 

giovedì 30 ottobre 2008

Una Didattica Spezzata

Salve, la mia proposta riguarda l'organizzazione dei corsi e degli esami. Ammetto che non ho mai visto in funzione un sistema diverso da quello 3+2 basato sui crediti, ma non mi sembra che questo funzioni bene. A mio avviso manca totalmente il percorso formativo, di scoperta e maturazione che realizza la crescita di una persona. Mi spiego meglio, questa suddivisione e frazionamento dei corsi (almeno a matematica) per farli rientrare in categorie di crediti e in tempi bimestrali (ora semestrali) rende i vari corsi isolati tra loro, con poco scambio interdisciplinare e quel che peggio generalmente in funzione dell'esame.
Spesso in corsi successivi della stessa materia, cambiando docente si scoprivano lacune in noi studenti perché non si era avuto tempo di approfondire o semplicemente l'argomento non sarebbe mai rientrato nell'esame. Questo in particolare i primi anni.
Io propongo quindi di ripensare l'organizzazione dei corsi, non vincolandoli alla necessità delle prove in itinere, aumentando le ore di lezione per materia e aumentando o rendendo obbligatori esercizi o paper da preparare durante il corso, perché molto spesso non si entra mai nella pratica se non per preparare degli esercizi standard per l'esame.

Mattia Manica

mercoledì 29 ottobre 2008

Qualità della didattica a matematica

L'università di Trento dice di essere una delle migliori per quanto riguarda la didattica e i servizi ad essa collegati.
Concordo sul fatto che le risorse siano molte: ci sono aule, biblioteche aperte anche la sera e anche la domenica, molte aule con pc: in generale lo studente mi sembra molto aiutato.
Vorrei però puntare l'attenzione su alcuni particolari che riguardano la facoltà di scienze e il corso di laurea in matematica (alcune sono critiche, non prendetele come polemica, per me sono solo esempi di cose da NON fare):
- per fare una lezione di matematica spesso c'è bisogno di lavagne grandi, mentre quelle del terzo padiglione IRST sono molto piccole.
- il miglior metodo per valutare la qualità della didattica è, secondo me, testare la preparazione degli studenti che escono dall'università. Tanti studenti di matematica hanno difficoltà a passare i concorsi di dottorato fuori da Trento perché non sono abituati a fare esercizi, quindi hanno punteggi bassi nelle prove scritte.
- perché la maggior parte degli esercitatori svole gli esercizi alla lavagna senza coinvolgere gli studenti? A Tübingen ogni settimana il docente consegna agli studenti un foglio di esercizi. La settimana dopo, nell'ora di esercitazioni, gli studenti stessi, a turno, svolgono gli esercizi alla lavagna, aiutati dall'esercitatore. Vi assicuro che si impara molto di più provando a fare (e rischiando di sbagliare) che stando seduti a copiare quello che l'esercitatore scrive alla lavagna.
- alcuni corsi della laurea triennale non mi hanno preparato abbastanza, non mi hanno dato le basi per affrontare i corsi successivi a Tübingen. Ad esempio nei due corsi di algebra (gli unici in questa materia obbligatori nella triennale) non è mai stato definito il concetto di ideale, che è fondamentale in algebra!
- com'è possibile che così tanti studenti si laureino con il voto 110 e lode? Anche prendere 24 agli esami sembra un brutto voto! C'è la tendenza a pretendere poco e dare voti alti.
- due studenti (bravi) di Tübingen venuti a Trento nell'ambito del programma doppia laurea sono tornati indietro dopo un semestre, perché i corsi tenuti qui non li soddisfacevano: erano semplici e c'era poca scelta.
- uno dei docenti permette di fare quanto segue: lo studente va da lui perché è interessato a studiare un certo argomento, che non viene trattato nei corsi a Trento (o viene trattato da altri docenti); questo docente accetta di far sostenere un esame su quell'argomento allo studente, ma poi lo registra con il nome di un corso che tiene lui e che può non avere nulla a che fare con l'argomento d'esame.

Ester